Wednesday, August 20, 2014

Vivere in 2.0 +/- ε dove ε ∈ [-2.0, ∞[



Amare tutti, nonostante il peccato che fan tutti i mortali, certo rende difficile fare compromessi ad una sola persona, a parte che avere una preferenza e' solitamente egoista, e con questo concludo la risposta al perche non vivere in 2 che oramai si traduce a 2.0 o per essere precisi 2.0 +/- ε dove ε ∈ [-2.0, ∞[, cioè ε può variare tra -2 o non vivere (vivere a 0.0), -1 o vivere solo (vivere a 1.0), 0 o vivere fedelissimo ad una persona nei casi rari (vivere a 2.0)... verso l'∞ laddove si perde la frontiera tra sconosciuti, amici e parenti e ogni persona si considera (s)conosciuta.

Penso di tangermi verso il caso dell' ∞ in cui sono aperto e bensì curioso di aprirmi ad ogni persona sia per amicizia che per conoscenza e non si tratta di orge o di malattie cognitive. Si tratta della definizione di "se" e della coscienza di "se" o piu' precisamente in inglese avrei detto che si tratta di "selfness and self-awareness".

Quando uno cresce tra i muri di una dottrina cattolica potrebbe accecarsi a vivere solo o a più di due e oltre biologicamente la sua necessita' di procreare, futilmente o no, diventa uno scopo nella vita.

Ogni tanto, ma tanto tanto perche sono una persona difficile in tempi ancor sempre piu difficili, mi capita di conoscere una persona che mi fa in un attimo vedere invece di un flashback, un flashforward della mia vita matrimoniale e oltre e se quelle persona e nubile nei rari casi della storia umana temo di non crederci e di far un gran cazzata volendo da un parere immaturo o poco sviluppato appropriare impazientemente i miei futuri incontri con la stessa persona o persone simili ... E a quel momento torno a vivere da 1 (da solo) o da mille (da solo) e chi piange a leggermi ora sta piangendo se stesso perche riconosce empaticamente la stessa solitudine che regna la sua vita.



Ho detto tutto, come direbbe Toto'!


lo que compartimos con el tiempo

Hace mucho tiempo que no escribo, igual hace mucho tiempo que perdi la noción del tiempo... Pero escribir no urge y tampoco leerlo, sin embargo y antes de concluir "nieztchemente" en las montañas virtuales de Torino, voy a contar la anécdota siguiente:

Compartimos todos, o casi todos, el dulce resabio de un sueno aun olvidado pero sabroso y buscamos los detalles convencidos que hay una verdad, una belleza, lo que sea, hay algo bueno que no entendimos y a entenderlo llegamos donde queremos y mas alla de donde fantaseamos.

El otro dia, he probado algo muy parecido al dulce resabio de un sueno efímero olvidado. Fue conociendo una persona en poco tiempo y descubriendo (o imaginando) en solo dos notches y con pocas palabras que fuimos a vivir dos vidas separadas en la misma maniera, o sea que ni necesitaba hablar de eso o mencionarlo porque era tan evidente en el modo de comunicarnos cuando era necesario. Habiendo vivido 2 vidas enteras de adultos desconocidos en pocos momentos descubrimos de carambola todo lo que podemos decir y no decir, haber dicho y no haber dicho y quizas tambien lo que diremos o seguimos sin decir. Era casi como haber ya vivido juntos porque ya nos conocemos. Al final, nos desculpamos de tener que separarnos sabiendo que nuestras vidas juntas serán futiles y aburridas...

Hoy y sin la minima noción del tiempo me quedo solo pensando si la comunicación era mas una reflection retro-y-intro-spectiva o una conclusion colectiva porque ya no se. Hoy y sin manana me pregunto si sera la ultima vez que me dejo sonar o la primera.